Di Mariolina Savino
Tempo di social, ciò che chiunque pensa, viene espresso liberamente.
Sembrerebbe la nuova frontiera di democrazia, ma la torbida manina di qualcuno, pronto a scattare una foto di un post per utilizzarlo in modo strumentale, è sempre in agguato.
Questo porta al giudizio, allo scherno, all'esclusione e alla condanna del soggetto che ha avuto l'ardire di esprimere semplicemente un suo pensiero.
Se si contesta una iniziativa non condivisa, potrebbe essere interpretata quale lesa maestà, la libertà di espressione, messa in discussione da chi vorrebbe un pensiero unico permanente, senza se e senza ma. Un vecchio vizietto mai sopito dalla politica di basso livello, la scarsa considerazione del popolo si basa non sulla democratica discussione social e anche no, ma sul giudizio di piccole menti.
Stalking, ciber bullismo, spioncino della porta, le ignobili mille forme di pressione, per imporre un pensiero, una azione, una supremazia che non c'è
Nessun commento:
Posta un commento